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Adottare un bambino

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brookepdavis
icon12  view post Posted on 22/6/2010, 11:38




L’adozione è un istituto giuridico che permette di offrire una famiglia a chi ne è privo o al contrario di dare un figlio a chi non lo può avere, creando un vincolo di filiazione artificiale anzichè biologica. Essa comporta la cessazione dei rapporti affettivi e legali con la famiglia di origine.
Le Leggi che regolano l’adozione sono la Legge 140/01, per ciò che concerne l’adozione nazionale e la Legge 476/98 che regola l’adozione internazionale. Entrambe hanno modificato i precedenti testi di legge mettendo al centro dell’attenzione del Legislatore l’interesse del minore piuttosto che quello degli aspiranti genitori.
Questi testi di Legge infatti si basano sul principio della sussidiarietà, cioè l’adozione del bambino è considerata l’ultima strada possibile, quando non vi sia stato modo di aiutarlo all’interno della propria famiglia, per esempio con l’intervento dei Servizi Sociali, o nel proprio Paese di origine.

Per quanto riguarda l’adozione nazionale possono adottare coniugi uniti in matrimonio da almeno tre anni, tra i quali non vi sia stata né sia in atto nell’ultimo triennio la separazione legale o di fatto. La differenza di età tra aspiranti genitori adottivi e figli adottati non deve essere inferiore ai 18 anni né superiore ai 45. Non possono adottare coppie di fatto, single o coppie gay.
I coniugi devono essere riconosciuti aventi i necessari requisiti per educare, istruire e mantenere il figlio adottivo.

Quest’ultimo aspetto sarà oggetto di valutazione dei Servizi Sociali. Possono essere adottati minori per i quali sia stata accertata la condizione di abbandono perché privi di sostegno morale o materiale. In quest’ultimo caso però si deve esser certi che non sussistano le condizioni per l’affidamento temporaneo.

La procedura per l’adozione è in genere la seguente: la coppia presenta una domanda al Tribunale dei Minorenni del luogo di residenza. Nel caso dell’adozione internazionale è necessario presentare in cancelleria anche la dichiarazione di disponibilità all’adozione internazionale. Il Tribunale trasmette entro quindici giorni copia della domanda ai Servizi Sociali territoriali. Essi si occupano di incontrare la coppia aspirante e entro quattro mesi redigono una relazione sull’idoneità adottiva della coppia al Tribunale, della quale il Giudice, che è colui che decide se la coppia adotterà o meno un minore, terrà conto.
Quindi la coppia viene convocata in Tribunale e le viene illustrata la situazione del minore. In caso abbinamento un minore viene prima affidato temporaneamente alla coppia in “affido preadottivo” per un periodo di un anno, durante il quale i Servizi Sociali vigileranno e assisteranno la nuova famiglia e poi eventualmente adottato. Nel caso l’adozione sia internazionale, dopo aver ottenuto il decreto di idoneità dal Giudice, si prende contatto con Enti autorizzati dalla Commissione per le adozioni internazionali.

In questa fase ci si può orientare nella scelta tra diversi Paesi nei quali l’Ente opera. L’Ente provvede anche ad organizzare un incontro della coppia con il bambino nel Paese di origine di quest’ultimo. Se le autorità del Paese straniero danno un parere favorevole alla Commissione quest’ultima autorizza l’ingresso e la permanenza del minore in Italia . Trascorso il periodo di affido preadottivo il Tribunale procede alla trascrizione del provvedimento di adozione nei registri dello stato civile. Da questo momento in poi il bambino diventa a tutti gli effetti un cittadino italiano. La coppia può anche decidere di inoltrare entrambe le pratiche di adozione.

Secondo i dati Istat (anno 2000) emerge una maggiore richiesta di adozioni nazionali rispetto a quelle internazionali. Il numero di minori italiani dichiarati in stato di adottabilità rispetto al numero delle domande di adozione è in un rapporto di 1 a 10.
Il processo di acquisizione della genitorialità adottiva è comunque un lungo iter che investe entrambi i coniugi e che coinvolge anche le altre relazioni familiari. Soprattutto nel caso dell’adozione internazionale esso può essere più complicato e lento in quanto comporta l’incontro con un’etnia e con una cultura diversa dalla propria, le difficoltà che possono derivare ad esempio dal parlare una lingua diversa rispetto a quella del minore, con conseguente difficoltà di condivisione dei vissuti emotivi e nell’inserimento scolastico e familiare.
L’accettazione delle differenze è sicuramente il primo passo da compiere affinchè sia possibile un adattamento reciproco più sereno


pianeta mamma
 
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